STORIA DELLA CAUSA

Il signor Fernando Sarabia, nipote della Serva di Dio, e sua moglie, la dott.ssa Cecilia Marchese, residenti a Roma, che erano riusciti a superare una crisi matrimoniale grazie ai consigli e alle preghiere della zia, in uno dei loro viaggi a Cochabamba hanno visto la comodità di raccogliere testimonianze di persone che si sono occupate direttamente di Virginia Blanco. Consultato il Rev. Padre Paolo Molinari, SJ, Postulatore Generale della Compagnia di Gesù, hanno avuto da lui la convenienza di raccogliere testimonianze di persone che hanno conosciuto Virginia Blanco. Hanno consultato con il Rev. Padre Paolo Molinari  SJ, il quale ha indicato Loro l’opportunità  di farlo secondo il principio del “ne pereant probationes”. Nel 1996, La Dr.ssa Marchese si è recata a Cochabamba e ha ottenuto la collaborazione del Parroco  della Compagnia di Gesù a Cochabamba, Rev. Padre Javier Baptista Morales, SJ, ricercatore storico e conoscitore personale della Serva di Dio che si è offerto di autenticare le testimonianze.

La Serva di Dio con suo nipote  Fernando e Manuel

Sono state raccolte in totale 45 testimonianze, alcune scritte e altre orali, tutte di persone che hanno conosciuto personalmente il Servo di Dio. Alcune di queste persone sono poi morte prima dell’apertura ufficiale del processo di indagine diocesano, confermando così la tempestività di questa iniziativa.

Il 5 maggio 1998, è stato costituito il gruppo di preghiera e amicizia “Nuestra Señora de la Merced ” a Cochabamba come attore per avviare il processo di beatificazione e canonizzazione di Virginia Blanco, che era la fondatrice e presidente del gruppo.

Virginia fonda il gruppo di de Oración y Amistad “Nuestra Señora de la Merced”

 

L’8 luglio 1999 è stato nominato Arcivescovo di Cochabamba, Mons. Tito Solari Cappelari, SDB, che ha mostrato grande interesse per l’avvio del processo di beatificazione.

Il 31 dicembre dello stesso anno, il gruppo degli attori ha nominato Postulatore della causa il Rev. P. Víctor Blajot Pena, SJ, già provinciale della Compagnia di Gesù in Bolivia.

Il 10 gennaio 2000 ha chiesto la introduzione della causa all’arcivescovo di Cochabamba, che ha consultato preventivamente i vescovi boliviani, ottenendo risposte di approvazione. Ha anche nominato il vescovo Roger Emile Aubry. Vescovo emerito del Vicariato di Reyes (Bolivia), e Mons. Abel Costas Montaño, Vescovo emerito di Tarija (Bolivia), come teologi censori  per indagare sugli scritti della Serva di Dio Virginia Blanco, che sono stati consegnati dalla Postulazione. I due censori hanno emesso le loro opinioni il 10 maggio e il 4 agosto 2000, dichiarando di non aver trovato nulla di contrario alla fede, ma che tutto era in piena conformità con l’insegnamento della Chiesa. L’Arcivescovo di Cochabamba ha chiesto il 4 ottobre 2000 in una lettera alla Congregazione per le Cause dei Santi se ci fossero ostacoli da parte della Santa Sede per l’avvio della causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Virginia Blanco .

Il 23 ottobre dello stesso anno il cardinale José Saraiva, Prefetto della Congregazione, ha risposto indicando il “nihil obstat” per l’introduzione della suddetta causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Virginia Blanco.

 

Il 30 gennaio 2001, l’Arcivescovo di Cochabamba, Mons. Tito Solari, ha presieduto a Cochabamba l’inaugurazione del processo  diocesano sulle virtù e la fama di santità del Servo di Dio, nominando i membri del Tribunale come segue: Delegato episcopale, Dr. P.Miguel Manzanera García, SJ, Promotore di giustizia, Lic. P. Santiago Suñer Puig, SJ, e Notaio, Dr. Jhanett Rioja Fernández. A partire da quella data, la Corte ha iniziato a raccogliere tutti i documenti relativi al caso e a prendere le dichiarazioni dei 45 testimoni procedurali. Già giorni prima, il 14 gennaio 2001, a Roma, l’Arcivescovo emerito di Cochabamba, Mons. Gennaro Prata Vuolo, anticipando l’imminente iniziazione ufficiale della causa, ha presieduto presso la Cappella del Sacro Cuore degli Schiavi del Cuore di Gesù a Messa di ringraziamento, alla quale hanno concelebrato altri quattro sacerdoti, tra i quali padre Gabriel Codina, SJ, segretario della Compagnia di Gesù, e circa 150 persone, la maggior parte boliviane e italiane, tra cui il signor Pedro Rivera , Ambasciatore della Bolivia presso la Santa Sede, e il Sig. David Blanco Zabala, Ambasciatore della Bolivia in Italia.

 

Mons. Gennaro Prata Vuolo presiede la misa de action de gracias en Roma

Il 31 agosto 2001 il Tribunale diocesano, nella seduta XX, ha concluso il ricevimento delle deposizioni dei 45 testimoni processuali, di cui 41 proposti dal Postulatore, mentre 4 sono stati proposti “d’ufficio” dal Giudice Delegato. Sul numero totale dei testimoni procedurali, 18 avevano già dato la loro testimonianza nella fase precedente l’apertura del processo. Tra i testimoni processuali c’erano persone legate alla Chiesa con cui il Servo di Dio aveva un legame speciale. Hanno testimoniato i parenti della Serva di Dio: due sorelle, Alicia e Teresa, e due nipoti, Fernando e María del Carmen. Hanno anche dichiarato una fedele dipendente, Marika Galindo, che ha vissuto per molti anni con la Serva di Dio. Allo stesso modo, diversi collaboratori della Virginia nell’Azione Cattolica e in altre opere di apostolato, di spiritualità e carità. A queste si aggiungono le persone beneficiate dall’opera caritativa della Virginia per il loro aiuto spirituale o formazione religiosa o catechetica.

Concluso l’esame dei testimoni processuali, il tribunale  nelle sessioni dalla XXI alla XXIII, nel 2002, ha raccolto, dopo averle esaminate, le testimonianze pre-processuali, sopra citate, nonché gli scritti e i documenti riferiti alla Serva di Dio , che erano custoditi dal gruppo Attore con il Postulatore della causa. Vale la pena menzionare alcune tristi circostanze che hanno rallentato il normale sviluppo del processo di indagine. Il 24 gennaio 2002 è venuto a mancare il primo Postulatore, P. Víctor Blajot, SJ. In sua sostituzione, il 20 aprile 2002, il Gruppo di preghiera e amicizia ha nominato P. Jorge Trías, SJ, ex provinciale della Compagnia di Gesù in Bolivia. Tuttavia, poco dopo è morto il 23 dicembre 2002 e il 17 marzo 2003 Fr. Salvador Sanchís, SJ, è stato nominato terzo Postulatore a Cochabamba.

Participaron Sr. Pedro Rivera, Embajador de Bolivia ante la Santa Sede, y el Sr. David Blanco Zabala, Embajador de Bolivia en Italia.

Il 28 dicembre 2004, in ottemperanza alle norme canoniche, il Delegato episcopale con il tribunale  ha visitato la tomba della  Serva di Dio, situata nel mausoleo della famiglia Blanco Tardío, nel Cimitero Generale di Cochabamba, vicino all’ingresso principale. La nicchia della Serva di Dio, molto semplice, aveva una lapide in pietra con la scritta “Virginia Blanco” “1916-1990”, date di nascita e morte. C’era un mazzo di fiori sul pavimento. Visitò anche la casa in cui visse e morì la Serva di Dio. I mobili che usava furono preservati, così come alcune sue fotografie. In nessuno dei luoghi menzionati c’erano segni o segni di indebita adorazione.

Il 25 gennaio 2005 il Grupo Actor ha nominato P. Paolo Molinari, SJ, Postulatore a Roma.

Il 16 febbraio 2005, l’Arcivescovo di Cochabamba, Mons. Tito Solari, ha presieduto nella Sala delle Assemblee Arcivescovili la solenne sessione di chiusura del processo di informazione diocesano a Cochabamba con la presenza dell’Arcivescovo René Fernández, Arcivescovo emerito di Cochabamba, Mons. Abel Costas, Vescovo emerito di Tarija, Mons. Manuel Revollo Crespo, Vescovo ausiliare di Cochabamba e un folto raduno di fedeli. Il 21 febbraio 2005, il Postulatore di Cochabamba, Fr. Salvador Sanchís, SJ, si è recato a Roma, portando la documentazione dell’indagine diocesana e consegnandola al Postulatore di Roma, P. Paolo Molinari, SJ. Questo a sua volta lo ha inviato alla Congregazione delle Cause dei Santi, chiedendo l’apertura della documentazione, alla quale ha acconsentito il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Cardinale José Saraiva, CMF. Nel marzo 2006, padre Paolo Molinari ha informato il Postulatore in Bolivia che la documentazione del processo doveva essere integrata con la relazione e le dichiarazioni dei due esperti della Commissione storica, che erano state omesse perché ritenute non necessarie. Completata la documentazione, è stata inviata al Postulatore di Roma, che il 24 giugno 2006 l’ha consegnata personalmente al Cardinale José Saraiva. Il 19 gennaio 2007, la Congregazione delle Cause dei Santi, dopo aver deliberato sulla validità dell’Inchiesta Diocesana svolta dall’Arcidiocesi di Cochabamba, ha espresso il proprio parere affermativo sulla validità del processo di indagine diocesano.

L’8 maggio 2009, la Congregazione delle Cause dei Santi ha affidato la causa della  Serva di Dio al Relatore Generale, Rev. Don Vincenzo Criscuolo, OFM Cap.

Il 21 dicembre 2009, il Rev. P. Paolo Molinari, SJ, in una lettera al Gruppo di Preghiera e Amicizia di Cochabamba, riferiva che avendo compiuto 80 anni secondo le norme interne della Compagnia di Gesù,  cessava come Postulatore nella causa della Serva di Dio Virginia Blanco.

Oltre 150 persone partipano a la Santa Missa

Il 6 gennaio 2010, il gruppo di preghiera e amicizia ha proposto di nominare il Rev. P. Miguel Manzanera García, SJ, come Postulatore. Quest’ultimo, accompagnato dal suo collaboratore, Dott. Fernando Sarabia Blanco, residente a Roma, si è incontrato a Roma il 26 febbraio 2011 con il Relatore Generale, Rev. P. Vincenzo Criscuolo, OFM Cap.,  ha dato istruzioni per presentare la nomina ufficiale come Postulatore alla Congregazione e per la preparazione e presentazione della Positio. Adempiuti questi requisiti, il 27 maggio 2011, il Congresso Ordinario della Congregazione delle Cause dei Santi ha ratificato la nomina del Rev. P. Miguel Manzanera a Postulatore per la causa di beatificazione e canonizzazione della Serva di Dio Virginia Blanco.